Quella di San Nicola è l’isola delle Tremiti che può vantare la maggior importanza dal punto di vista storico, a partire dall’epoca della necropoli greco-romana.
Questo aspetto si riflette anche dal punto di vista della rilevanza artistica delle attrazioni che si popolano il suo ristretto territorio: appena 450 metri di larghezza con i 1 600 di lunghezza.
Plinio la battezzò con il nome di Teutria, mentre il nome attuale viene da una cappella che fu costruita da un’eremita di nome, appunto, Nicola.
Sulla sua superficie sono state rinvenute due tombe a grotticella la cui origine risale all’età classica: una di queste è nota come “tomba di Diomede”.
Sempre all’età ellenistica si può far risalire una cisterna scavata nella roccia viva e rivestita in opus incertum.
All’XI secolo possiamo far risalire il complesso abbaziale fortificato di Santa Maria a Mare, che circonda il porto.
L’ambiente medievale dà il meglio di se quando dal porto si entra dentro la cinta muraria, attraversando un possente portale.
È qui che è possibile ammirare, in tutta la sua bellezza, il castello-convento fortificato per volere di Carlo d'Angiò, con li suo Torrione Angioino di forma circolare che fiancheggia l'entrata principale del Castello dei Badiali.
Fa parte del complesso anche la chiesa di Santa Maria a Mare, eretta dai benedettini di Montecassino nel 1045. Per questa ragione l'isola di San Nicola è anche detta la “Montecassino” del mare.
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